Il Germoglio…Onlus, è una associazione senza scopo di lucro, costituita a San Marino nel settembre 2009. 18 sono stati i soci fondatori, 100 sono gli attuali iscritti (principalmente cittadini sammarinesi).

Il Germoglio si prefigge l’obiettivo di promuovere a San Marino e all’Estero un servizio di animazione al volontariato e di sensibilizzazione sui problemi della giustizia e solidarietà internazionali, nonché favorire lo scambio di esperienze fra i popoli di tutto il mondo. Sosterrà iniziative per le costruzione di scuole, ospedali e opere pubbliche, in collaborazione con altre associazioni benefiche internazionali.

Altro scopo della nostra associazione sarà quello di sensibilizzare sempre più persone alla solidarietà, quale espressione di amore e altruismo nei confronti di popoli che vivono in situazioni di povertà, malattia ed emarginazione sociale e cercare di lenire le  piaghe che provocano spesso gravi problemi alla vita dei bambini e delle loro famiglie.

Il Germoglio nel portare aiuti umanitari e sociali sarà sempre attento a non occidentalizzare troppo le popolazioni sostenute, ma porrà massima attenzione sui loro reali bisogni, rispettandone la cultura e le tradizioni. Per questo gli interventi saranno sempre rispettosi delle reali necessità locali per non creare stati di falso bisogno.

In questi undici anni di storia abbiamo dato vita a tante iniziative di carattere sociale e ricreativo, organizzando spettacoli e manifestazioni e realizzato progetti umanitari internazionali.

I nostri progetti realizzati e ultimatii

  • Clinica di primo intervento nella foresta zambiana.
  • Panetteria comunitaria “Kululekho”, in Mozambico.
  • Progetto “Un dolce sonno per un bambino”.
  • Progetto “Un sorriso per Daniele”.
  • Progetto “Una felpa per la vita”.
  • Progetto “Faith community children’s home” SOSPESO ANTICIPATAMENTE.

 

 

  • CLINICA DI PRIMO INTERVENTO NELLA FORESTA ZAMBIANA

     

    In collaborazione con i Padri Francescani della missione di Saint Joseph in Zambia, nel 2010 abbiamo iniziato la realizzazione di “una clinica di primo intervento, nel villaggio Masasa, situato all’interno della foresta zambiana”, lavori poi terminati nell’estate 2012.

    L’opera prevedeva la realizzazione di una struttura sanitaria, in Zambia a circa 30 km. dalla missione Francescana di Saint Joseph.

    Come sovente accade in Africa ampi territori non sono serviti da centri medici ne da servizi di autolettighe per il trasporto degli ammalati. La realizzazione di questa clinica oggi permette a migliaia di persone, soprattutto bambini, di poter accedere ad un servizio sanitario di primo intervento, in questo modo si potranno curare svariate patologie, come raffreddore, tosse, malaria e febbre che spesso sono causa di morte e assistenza alle donne partorienti.

    La struttura viene seguita dagli stessi Padri Francescani (si tratta di persone conosciute da alcuni dei nostri soci, con le quali si sono realizzati altri progetti tramite altre associazioni umanitarie sammarinesi ed italiane) e con la collaborazione del governo zambiano che ha messo a disposizione il personale sanitario. Questo progetto ha consentito anche di creare posti di lavoro e soprattutto di salvare molte vite umane in particolare quelle dei bambini.

    Opere realizzate:

    Padre Massimiliano, missionario Francescano, Padre Superiore della missione francescana di Saint Joseph che da oltre 40 anni vive in Zambia, ha curato l’esecuzione dei lavori per la costruzione della clinica e di una abitazione per l’infermiera che sta seguendo la stessa struttura sanitaria.

    Gli accordi presi da padre Massimiliano con il governo zambiano, prevedono da una parte che lo stato provveda a fornire il personale necessario alla clinica (un’infermiera si trasferirà con la famiglia sul posto, viste le distanze che separano il luogo ove sorgerà la struttura sanitaria dalla città più vicina), mentre dall’altra noi ci siamo accollati l’onere della costruzione sia della clinica che dell’alloggio per il personale (adiacente la stessa clinica).

    Per fornire acqua alle strutture è stato creato un pozzo (profondo 15 metri). Per permettere gli spostamente ai Frati, vista la distanza e la precarietà delle strade che separano la Missione di St Joseph da Masasa, Il Germoglio ha donato un automezzo (usato)  con trazione 4×4, necessario ai Padri Francescani per il trasporto del materiale dalla missione al villaggio ed eventuali trasporti di malati da Masasa all’ospedale vicino a ST. Joseph. utilizzo).

    Costo dell’opera:

    Realizzazione clinica                                 25.000,00 euro

    Realizzazione casa per infermiera            15.000,00 euro

    Costo container                                            9.000,00 euro

    Acquisto automezzo 4×4 (usato)               7.000,00 euro

    I fondi sono stati raccolti dall’organizzazione di eventi e grazie alle donazioni di Istituzioni, ditte e privati, fra i quali:

  • 3.500,00 euro donati all’associazione dai Capitani Reggenti in occasione del Concerto di Natale del 22 dicembre 2010;
  • 16.500,00 euro quale donazione da parte di privati cittadini sammarinesi che hanno chiesto di rimanere anonimi;
  • 20.000,00 euro quale donazione da una società sammarinese (Farmaceutica Sammarinese s.r.l. con sede a Fiorina R.S.M.);
  • La parte restante tramite l’organizzazione di eventi e feste.
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    “Un dolce sonno per un bambino”

    In occasione dell’invio di un container in Zambia, nel 2010, dove erano state spediti i pannelli per finire il tetto della clinica al villaggio Masasa, abbiamo raccolto inserito nel container delle coperte per i bambini dei villaggi, tale progetto è stato denominato “un dolce sonno per un bambino”. Nei mesi di giugno, luglio e agosto, in Zambia troviamo molte escursioni termiche, essendo il paese sotto l’equatore le stagioni sono invertire rispetto a noi e in Zambia in quel periodo è inverno, le temperature di giorno raggiungono i 25/27° ma le notti sono molto fredde con temperature che scendono a 2/4°. Purtroppo, al contrario di ciò che accade a noi visitatori che abbiamo la fortuna di poter dormine in case con finestre, porte e letti (con tante coperte, anche se non se in assenza di riscaldamento), la popolazione del luogo dorme nelle capanne o baracche senza finestre o porte, ma soprattutto senza letti (la maggior parte degli abitanti dormono sul pavimento e spessissimo non hanno una coperta per potersi coprire e riscaldare durante la notte). Durante le visite fatte in questo paese, per i progetti realizzati, ci siamo accorti che quando la mattina incontravamo gli abitanti dei villaggi, soprattutto i bambini, i quali festosi e contenti ci venivano incontro (con  i  loro  stomaci  vuoti  e  intirizziti  per  la  fredda notte passata), ci  rendevo conto che  non  solo  soffrivano di fame, perché tanti di loro mangiano a mala pena 2/3 volte alla settimana, ma piccoli cuccioli, passavano le loro notti al freddo.  Quando si avvicinano, la mattina, sembrava di abbracciare un pezzo di ghiaccio.

    il progetto “un dolce sonno per un bambino”, prevedeva la raccolte di coperte nuove o usate (in ottimo stato di conservazione), donate da alberghi, negozi e privati, che sono state distribuite in primis a tutti i bambini dei villaggi limitrofi a Masasa e alla Missione di Saint Joseph e poi a tutti gli abitanti. La distribuzione delle coperte è stata fatto villaggio per villaggio con un camion messoci a disposizione dai Frati di St. Joseph..

     

  • “UNA FELPA PER LA VITA”:

    Nel 2011 abbiamo realizzato una raccolta fondi, vendendo delle felpe della nostra associazione, per poter finanziare la costruzione di una piccola casa ad un signore ultra ottantenne che viveva (perché purtroppo è deceduto alcuni anni fa) solo in una baracca all’interno della foresta zambiana, a pochi km dal villaggio Masasa, dove abbiamo costruito la clinica e per acquistare una sedia a rotelle elettrica, per una ragazza zambiana di 20 anni con gravi problemi fisici, la quale non riusciva ad avere una propria mobilità autonoma e grazie alla sedia potè proseguire gli studi e socializzare con altre persone della sua età.
    Per fare questi interventi furono necessari circa 8.000,00 euro.
    Ricavati con la vendita delle felpe a euro 28,00 cad..
     

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    PANETTERIA COMUNITARIA – KHULULEKO

    In collaborazione con Padre Jorge Alberto Bender (Padre Giorgio), della Custodia Francescana Santa Chiara d’Assisi a Maputo in Mozambico, nel 2014 abbiamo contribuito alla realizzazione di una panetteria comunitaria “Khululeko” (che in lingua Ronda significa – pace, libertà ed indipendenza che si ottengono lavorando insieme).

    Il progetto prevede di mettere in funzione una panetteria nel quartiere di Costa del Sole.

    In Mozambico la donna è il centro della comunità ed il principale motore economico di un villaggio, attorno a lei girano la maggior parte delle attività della comunità: la custodia dei figli, il reperimento dell’acqua e il sostegno economico della famiglia che viene ottenuto grazie alla coltivazione di orti famigliari e piccole attività economiche e in particolare nel quartiere di Costa del Sole, con la vendita del pescato nell’oceano indiano.

     

    Costo dell’opera:

  • Permesso per l’utilizzo del terreno e documenti necessari                                      420,00 euro
  • Costruzione della recinzione per chiudere il luogo  (materiale e manodopera)       850,00 euro
  • Impianto per portare l’acqua fino al posto                                                                230,00 euro
  • Installazione del contenitore per l’acqua                                                                  780,00 euro
  • Costruzione delle installazioni (materiale e manodopera)                                    4.500,00 euro
  • Impianto elettrico                                                                                                  1.600,00 euro
  • Bagno                                                                                                                      450,00 euro
  • forno                                                                                                                     4.600,00 euro   
  • Totale spesa                                                                                                     13.430,00 euro

    I fondi sono stati raccolti con la realizzazione di feste ed eventi e grazie alla generosa donazione di nostri sostenitori.

    La collaborazione con Padre Giorgio stà ancora proseguendo con il progetto “FARMA SAO FRANCISCO”.

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           “Un sorriso per Daniele”

    Nel mese di dicembre 2010, la nostra associazione è venuta a conoscenza di un caso umano molto particolare e drammatico, un bambino di Borghi (FC) affetto da una malattia genetica molto rara. Il Germoglio ha da subito preso a cuore questo caso realizzando il progetto “Un sorriso per Daniele” con lo scopo di poter raccogliere fondi per poter sostenere questo caso.                                             Il bambino si chiama Daniele Fabiani e all’epoca aveva 9 anni, oggi ha ben 19 anni e vive a Borghi (FC) con i genitori. All’età di 5 mesi i genitori si sono accorti che il figlio aveva dei problemi alla schiena, non riusciva a sostenersi e la colonna vertebrale sembrava avere una deformità a livello lombare, quindi su sollecitazione del pediatra hanno fatto dei controlli c/o. l'ospedale Bufalini di Cesena. Tutti gli esami furono spediti poi all'ospedale Gaslini di Genova e i risultati confermarono che Daniele aveva una malattia genetica di nome MUCOPOLISACCARIDOSI (MPS), malattia ereditaria trasmessa dai genitori  (in questo caso entrambi sani). Tale sindrome consiste nella mancanza di un enzima nel nostro organismo essenziale per l'eliminazione delle sostanze di rifiuto che si accumulano all'interno di esso. La Mucopolissarosi ha diverse forme (1 la Hurler, 2 Hunter, ……….6 Maroteaux-Lamy) a seconda dell'enzima mancante e prendono il nome del ricercatore. Le problematiche della malattia sono tante ed ogni caso è a se. Daniele è affetto dalla Mucopolisaccarosi di livello 6 o Maroteaux-Lamy. questa forma rispetto ad altre non colpisce a livello mentale, ma a livello fisico. Tutte le MPS hanno varie forme di gravità, quella di Daniele è una forma grave (le aspettative di vita erano di 20 anni, ma grazie alla ricerca, si spera che questo dato venga disatteso). I problemi che il bambino presentava erano: crescita limitata, opacità corneale, insufficienza cardiaca, ingrossamento di fegato e milza, rigidità articolare, dolori forti e continui alle ossa. L’aspetto considerato più grave era rappresentato dalla malformazione del Rachide e la compressione del Midollo a livello cervicale che può portare ad una tetraparesi.

    Daniele era seguito con controlli periodici dall’ospedale Nuovo S. Gerardo di Monza, una volta alla settimana attualmente fa una infusione enzimatica salvavita a Cesena, oltre a questo, Daniele svolgeva fisioterapia in acqua calda e con metodo Meziere.

    Daniele ha subito vari interventi chirurgici: ernie inguinali e ombelicali, tunnel carpale in entrambe le mani e adenoidi.

    Tutte le spese fuori regione e la maggior parte delle terapie sono sempre state a carico della famiglia.

    Il padre all’epoca era senza lavoro quindi con importanti difficoltà per la famiglia.

    Il progetto prevedeva la raccolta di fondi per sostenere la famiglia in tutte le spese mediche e specialistiche, per offrire a Daniele le migliori cure disponibili (per questo siamo stati supportati da esperti nel settore medico, la clinica privata “Domus Medical” di San Marino, ci ha supportato nel portare a Daniele la migliore assistenza).  Abbiamo supportato anche diverse spese per l’acquisto di materiali, servizi o attrezzature (banco per la scuola, materiale ortopedico, ecc.) e tutti gli interventi necessari ad alleviare la sofferenza di Daniele.

    A fine 2010, per raccogliere i fondi necessari, abbiamo organizzato uno spettacolo musicale. Erano inoltre stati distribuiti, in vari locali commerciali sammarinesi, dei salvadanai gialli, per la raccolta delle donazioni per questo progetto. 

     

                 

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